Un Lungo percorso - Come siamo giunti al restauro dell'organo dei Battuti

Siamo a metà Giugno 2007. Alla porta della chiesa dei Battuti si presentano il dott. Franco Gualano, della soprintendenza ed  il dott. Nicola De Liso ( responsabile per gli organi antichi della  soprintendenza di Torino) per un’ispezione all'organo della Confraternita in stato di degrado e di abbandono da quasi 100 anni.
Gli esperti della soprintendenza erano stati invitati ad un sopralluogo da parte dei volontari dei Battuti i quali si interrogavano circa la possibilità di recupero, estetico e funzionale, dell’organo. Si trattava di aprire un confronto con le autorità competenti per capire qual’era lo stato reale dell’organo e le possibilità concrete che c’erano per avviare un recupero solamente di tipo estetico o se avremmo potuto ascoltare, dopo molti anni, il suono di questo notevole manufatto. Di una cosa eravamo certi, pur non essendo esperti di organi: la cassa d'organo, pur nello stato di degrado, appariva splendida. La finezza degli intagli denunciavano che si trattava di un’opera d’arte di notevole livello.

 Non appena il dott. De Liso vide la tastiera proruppe in un soddisfatto: “Ma questo è un Concone!” E ci spiegò il perché era certo di questo: i tasti della tastiera avevano un disegno ed una forma inconfondibile, tipica del Concone. Questa affermazione confermò quello che già sapevamo, infatti nel registro di maneggio della Confraternita avevamo trovato registrato nel verbale datato  Dicembre 1763 che si era presentato “... viene detta compagnia minacciata dal signor Concone per residuo prezzo dell'organo a beneficio di questa compagnia formato ascendente alla somma di lire centosettatacinque...”.
Non solo, il De Liso affermò che l'organo era recuperabile anche funzionalmente poiché erano presenti: la
tastiera, i mantici a cuneo, il somiere, il crivello più alcune canne, leveraggi vari e tre canne di legno della basseria.
In una fase successiva, a distanza di qualche giorno, anche il prestigioso esperto d'organi l'ing.  Silvio Sorrentino effettuò una verifica confermando le valutazioni del dott. De Liso.
A seguito di quest’ispezione, in data 16 Agosto 2007, con una lettera la Soprintendenza per i Beni Culturali del Piemonte dichiarava che l'organo in oggetto, di cui venne ultimata la costruzione nel 1756 (in realtà la costruzione data qualche anno prima, perché a quella data già suonava) da parte degli organari i fratelli Giovanni Battista e Francesco Maria Concone di Asti, residenti a Torino, la splendida cassa d'organo, coeva in stile Rocaille e la relativa cantoria sono da considerarsi opera d’arte di notevole interesse storico artistico.
Un primo ed importante passo era stato fatto.
Il gruppo dei volontari dopo una serie di riunioni tese a valutare l'opportunità o meno di avviare un percorso che esplorasse la possibilità di ottenere le autorizzazioni necessarie al restauro completo dell'organo, decise di tentare l'impresa.
Il dott. De Liso da noi consultato ci fornì una serie di nominativi di restauratori di organi antichi. La scelta cadde, dopo aver raccolto una serie di opinioni di esperti, sulla bottega organaria Dell'Orto e Lanzini di Dormelletto (NO) esperti nel restauro di organi antichi e sopratutto dei Concone (questi restauratori hanno restaurato, tra l’altro,  anche il sontuoso organo di Feletto e costruito uno splendido organo nuovo per la chiesa della Madonna di Lourdes di Pinerolo).
Questa scelta si rivelò felice .
Più complessa si rivelò la ricerca per il restauro della cassa lignea e cantoria. Dopo una serie di riunioni tese a valutare diversi preventivi (Studio Rocca, Operarte, ecc) la scelta cadde sul laboratorio Operarte di Arash Meemar e Ponzio Gian Franco specializzati specificatamente nel restauro di manufatti lignei policromi.
In questa fase, a seguito dell'acquisizione dei preventivi ci rendemmo conto che l'impegno economico era elevato ma non proibitivo (circa 100.000 euro).
Ormai eravamo pronti per inviare alla Curia e Soprintendenza la richiesta di autorizzazioni al restauro.
Il 30 maggio 2008 consegnammo nelle mani di Don Cervellin, Responsabile dei Beni Culturali della Curia, la domanda.
Il 22 Agosto 2008, dalla Soprintendenza è arrivata l'autorizzazione al restauro datata 19 Agosto 2008, firmata dalla soprintendente dott.essa Carla Enrica Spantigati.
La prima fase del progetto teso al recupero dell'organo era conclusa.
Iniziava l'impegnativo lavoro di ricerca dei finanziamenti necessari ai restauri. Si decise di puntare prevalentemente sulle fondazioni, la ricerca presso le aziende locali, ad esclusione della Sagat, si rivelò infruttuosa.
Già a Settembre del 2008 viene presentata alla Fondazione della Compagnia San Paolo la domanda di ammissione al bando “Tesori Sacri 2008”. verso la fine dell'anno la San Paolo ci comunica  l’assegnazione di un contributo pari al 50% della richiesta e apprendiamo, con soddisfazione, che il nostro progetto si classificò ai primissimi posti della graduatoria per l'assegnazione dei fondi (il bando faceva riferimento alle regioni Piemonte e Liguria).
Ormai la braccia è aperta.
Nei giorni seguenti la Sagat ci comunica che anche l’azienda riconosce un importante contributo.
Questa decisione della Sagat è importante perché significa che anche un importante operatore quale l'aeroporto di Caselle, che opera nel territorio Casellese, partecipa a questo progetto.
Anche la Fondazione CRT, cui avevamo intanto inviato una richiesta di finanziamento partecipando ad un suo bando di tipo generale, ci assegna un significativo contributo.
Avevamo intanto inviato un’opportuna pratica alla Regione Piemonte per utilizzare le possibilità offerte dalla legge 58/78. La Regione ci riconosce un decisivo contributo che ci consente di completare l'ammontare complessivo delle risorse per avviare i lavori.
Avevamo commesso un errore, non avevamo considerato il costo dei ponteggi . A questo problema si ovvia con i risparmi realizzati grazie alla concessione da parte della Soprintendenza di applicare l'aliquota del 10% anziché il 20% (lettera del 10/06/2010).  
I lavori possono iniziare.
C'è un imprevisto: il laboratorio Operarte ci comunica che cessa l'attività, una vera tegola in testa. Dietro consiglio del restauratore Arash di Operarte contattiamo la Signora Paola Ponzetto dello studio Malachite di Orio Canavese. Questi accettano la sostituzione di Operarte alle stesse condizioni. Bisogna rifare una serie di adempimenti burocratici necessari. Ci si da da fare.
La sostituzione di Operarte con Malachite si rivelò felicissima. Sia lo studio Malachite che la bottega dell’Orto e Lanzini si rivelano dei restauratori di elevato livello, con piena soddisfazione di tutti.
Intanto, l'architetto  Giancarlo Colombatto, da noi contattato, accetta il compito di direttore dei lavori. Il suo contributo sarà decisivo nella gestione del cantiere.
C'è da risolvere la grana dei ponteggi. Grazie ai buoni uffici dell'Ing. Vigna della ICEP contattiamo l'ing. Pederzoli per la progettazione del ponteggio e l'elaborazione del piano di sicurezza e la ditta Yassin di Montanaro per l'allestimento dello stesso, anche queste scelte si riveleranno azzeccate.
Il 18 Maggio 2010 Carlo Dell’Orto smonta l’organo per trasportarlo al laboratorio di Dormelletto per i necessari lavori di restauro e modifica. Intanto, viene completato il ponteggio e si provvede all’attivazione dei contributi concessi dalle fondazioni, Sagat e Regione Piemonte.
Alla fine del mese di giugno anche lo Studio Malachite avvia i lavori di restauro con prove preliminari di pulizia delle cromie della cassa a balconata.
Anche questa fase del restauro è iniziata
facciamo la conoscenza di Silvia e Mavi dello studio Malachite, due giovani restauratrici, che si rivelano bravissime e preparate.
Durante il restauro della cassa emerge un delicato problema: la stessa è inclinata in avanti di alcuni centimetri. Di concerto con la Soprintendenza, l'architetto Colombatto progetta speciali staffe per eliminare il gioco ed allineare la cassa al muro mettendola in posizione verticale (questa correzione è necessaria per il corretto funzionamento dell'organo). Le officine Barra si incaricano di realizzare e montare gratuitamente le staffe. Il tecnico Francesco diretto dal sig. Beppe Barra e dal direttore dei lavori fa sfoggio del suo virtuosismo di fabbro.
Il restauro della cassa rivelerà piacevoli sorprese. Emerge un cromatissimo, delicato e luminoso negli  azzurri e gialli, intriganti graffiti ottocenteschi ci sveleranno storie lontane che hanno visto protagonisti i soldati francesi. Di questo si parlerà in un ulteriore articolo.
Il 4 febbraio 2011 il restauro della cassa e balconata è concluso.
Nella primavera (Giugno) inizia il montaggio in loco dell'organo restaurato da parte dei raffinati tecnici di Dell'Orto e Lanzini. L'organo viene accordato. Durante questo periodo, grazie alla puntualità degli enti finanziatori vengono onorate le pendenze giustamente dovute.
Grazie alla collaborazione del dott. Pocorobba di Organalia della provincia di Torino si lavora,  parallelamente alle fasi di completamento dei restauri, all'organizzazione dell'inaugurazione che avviene il 12 ottobre 2011.
Alle ore 21 del Sabato 12 Ottobre, preceduto da una conferenza dell'ing. Sorrentino (uno dei maggiori esperti d'organi d'Italia) tenuta il giorno precedente, il maestro Luca Guglielmi dopo 100 anni, e quattro anni e mezzo di costante impegno, diffonde nell’aria le prime note del suo straordinario concerto. A questo primo appuntamento seguiranno i concerti del maestro Cavalli che accompagna la splendida soprana Silvana Silbano ed il basso Carlo De Bortoli.
 Il 28 Ottobre lo strepitoso Walter Savant Levet ci commuove con uno struggente concerto concludendo il ciclo inaugurale. L'organo di Caselle torna ad essere presente nella vita della città di Caselle.
Tutti i costi relativi al cantiere di recupero dell'organo sono stati acquisiti sfruttando appositi bandi, leggi e stanziamenti appositamente deliberati dai vari enti per finanziare il recupero e la valorizzazione dei beni storici artistici. Se non avessimo colto queste opportunità, quegli stessi fondi sarebbero stati assegnati ad altri enti per le stesse finalità.
Non un euro è stato sottratto alle politiche sociali e di sostegno alla persona.
Questo è un ulteriore motivo di soddisfazione.

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