Opere

Cristo Portacroce

Autore: anonimo
Legno scolpito, stuccato e decorato
Misure: 
Altezza cm. 12
Larghezza cm 40
Lunghezza cm 70

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Il martirio di Santa Orsola

Autore: anonimo
Sec. XVII
Opera restaurata nel 2006 dal laboratorio Rocca di Balangero. Con contributo del “ Gruppo Alpini Di Caselle Torinese” e sottoscrizione popolare.

Misure della tela: cm. 167 x 226 OLIO SU TELA


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La Madonna dei Battuti
Autore: anonimo
Sec. XVIII
Misure: cm 166x250
Restaurato nel 2005 dal lab. Rocca di Balangero con una sottoscrizione popolare e contributo dell’Amm. Comunale.
L’opera era priva di cornice. Allo scopo di dotare questa importante opera di una cornice, il falegname Gesmundo Francesco ha realizzato la struttura e il laboratorio dei Battuti ha completato l’opera con la doratura a oro vero.
Quest’opera fu realizzata appositamente per la Nostra Confraternita. Essa era già presente nella Chiesa nel 1728, come attesta l’annotazione ritrovata nell’inventario di apertura del registro di maneggio (riunioni del cons. di amministrazione) della veneranda Confraternita, infatti, leggiamo: “Un’ancona d’intaglio dorata con il suo quadro dentro, dove sono dipinti la Madonna Santissima circondata da angeli, li detti santi Pietro e Paolo, S. Giovanni Battista e S. Vittore protettore di questo luogo sotto i piedi della Madonna Santissima alcuni confratelli con l’abito della compagnia genuflessi.”
Quest’opera è estremamente importante, vi sono racchiusi tutti gli elementi (religiosi e sociali) caratteristici della Confraternita.
In alto c’è Maria in atteggiamento di accoglienza e protezione (manto aperto) essa indossa il saio bianco della Confraternita per significare che i confratelli e consorelle sono sotto la sua amorevole cura.
In basso vediamo S. Pietro e S. Paolo (notare il vestito) in primo piano, in quanto protettori dalla confraternita dietro S. Giovanni Battista (patrono di Torino) e S. Vittore (patrono di Caselle) al centro, in atteggiamento devoto, i confratelli.


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La Madonna dei Disciplinati o del suffragio 

Opera firmata: Giuseppe Molteni
Sec. XVII
Misure: cm 171x234
Restaurata nel 2005 dal Lab. Rocca di Balangero con sottoscrizione popolare e contributo dell’Amm. Comunale.
Non è certa la provenienza di questa bella opera dalle qualità artistiche elevate.
Potrebbe provenire dal Castello di Caselle o, secondo una recente ricerca in fase di completamento, dalla Chiesa di S. Maria di caselle.
Dal punto di vista tecnico l’opera non si accorda col romanticismo (1° metà sec. XVIIII) cui apparteneva il Molteni (Affori 1800-Milano 1864) che fu grande restauratore e ritrattista. Probabilmente la restaurò e appose la firma, secondo la moda dell’epoca.
In alto vediamo la Madonna col bambino che tiene in mano la “disciplina…”
In basso a sinistra un Santo vescovo, sicuramente S. Agostino, a destra una Santa domenicana di incerta identificazione.
Al centro le anime purganti di cui una di essa è tratta in salvo da un angelo mediante la “disciplina” che simboleggia la fede e la preghiera.


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La Gloria della Croce
Autore: Gaspare Gotti
Sec. XVIII
Misure tela ovale: 205 x 282 cm
Data commessa: 1 Gennaio 1771
Fastosa ed imponente è la cornice dorata che in alto ha una enorme corona in legno dorato e tre angeli dorati (il quarto fu rubato anni fa).
Il restauro dell’opera eseguito dal lab. Rocca di Balangero, fu sponsorizzato nel 2007 dalla ditta I.C.E.P. Srl in memoria dell’Ing. Mattiotto.
Il ponteggio, indispensabile per realizzare il restauro, fu fornito e montato dal Gruppo Alpini di Caselle.
Conosciamo il nome dell’autore di quest’opera grazie all’annotazione contenuta nel libro di maneggio dove si da mandato a “Gaspare Gotti pittore reputato nella città di Torino di formare una nuova Ancona in forma ovale al prezzo convenuto di lire centocinquanta.”
Anche quest’opera fu realizzata appositamente per la Chiesa dei Battuti.
Vi sono raffigurati il simbolo della Confraternita (la Croce) ed i Santi protettori (san Pietro e San Paolo) la forma ovale e la scenografica cornice, la sua collocazione evidenziano che essa serviva a chiarire al fedele che entrava in Chiesa la natura religiosa della Confraternita ed il suo importante ruolo sociale nella comunità locale.

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La Crocifissione 



Autore: Cesare Villata

olio su tavola

Periodo: anni 80 del Novecento

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La Madonna del Latte

Questa bella immagine della Madonna del Latte è collocata sull'altare della “CONFRATERNITA DI SANTO SPIRITO”.
Secondo una tradizione orale locale questo altare fu costruito come EX VOTO in ricordo della liberazione di TORINO dall'assedio del 1706.
Nel libro di maneggio “della Veneranda Compagnia” c'è un verbale del consiglio datato 1760 (manca il mese ed il giorno) in cui viene proposto la costruzione di un nuovo altare “.... PERCHE' TROVARSI LA PRESENTE CHIESA COL SOLLO ALTARE MAGGIORE......... ESSERE PERCIO' NECESSARIO FARSI DA CODESTA CONFRATERNITA FORMARE UN NUOVO ALTARE IN ONORE MASSIME DI MARIA SANTISSIMA....... MOLTI DIVOTI HANNO FATTO DIVERSE LIMOSINE A QUESTA CONFRATERNITA PER L'EDIFICAZIONE DI TAL NUOVO ALTARE....”
Da quanto riportato è probabile che la prima versione sia frutto di un convincimento non supportato da documenti probanti. Dal verbale risulta chiaro che l'esigenza è quella di avere un'immagine di Maria. Non si fa cenno di altro.
Questa immagine di Maria che allatta il piccolo Gesù è molto bella e suggestiva. E' realizzata in carta pesta (un tecnica tipicamente settecentesca), molti la scambiano per una scultura in terracotta. La qualità artistica è, comunque, alta.

La MADONNA DEL LATTE, detta anche “DELLE GRAZIE”, è un'iconografia molto intensa, i colori degli abiti sono quelli tipici: il rosso e l'azzurro. Essa è raffigurata nell'atto di allattare il figlio, un gesto squisitamente materno e pieno di amore.
Una mamma che allatta il proprio figlio, da essa stessa generato, acquista valenza di vita donata. Nel caso della MADONNA DEL LATTE questo gesto simboleggia il legame non solo carnale ma anche spirituale nel senso più ampio del termine.
Il latte diviene il nutrimento  spirituale concesso agli uomini attraverso Cristo mediante la materna benevolenza della Madonna che diviene dispensatrice di grazie.

Questa raffigurazione è antichissima. Le prime immagini di Maria che allatta Gesù sono di origine copta,  risalgono già ai primi secoli del cristianesimo.
Successivamente a partire dalla Palestina (monastero di SAN SABA) si diffuse in tutta Europa.
In Italia questa immagine di Maria trova, da subito, grande diffusione e fortuna proprio per i profondi significati che racchiude. La propria mamma è il porto che accoglie e calma dagli affanni della vita.

Sotto l'altare è conservata una statua di MARIA BAMBINA, risalente, alla prima metà del XX SEC. E' un'opera di modesto livello artistico ma di grande valore affettivo per i fedeli.

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Gli Ex Voto 

Col termine EX VOTO si intende un'offerta devozionale che un individuo,famiglia fa ad un Santo o altra
divinità, in seguito ad un voto fatto per perorare una grazia di guarigione, o altro, per sé o un congiunto oppure per altri motivi (pericoli scampati ecc.).
Gli ex voto possono consistere in un’offerta in denaro, un oggetto prezioso caro alla persona, oppure un dipinto che rappresenta la scena dell'episodio che ha determinato l’intervento divino. Anticamente erano molto gradite le offerte in candele. L’elettricità ancora non esisteva ed occorrevano molte candele per illuminare le chiese.

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